Quanto ci piacciono i cereali? Chi, al mattino, non può proprio fare a meno di una bella tazza di latte piena zeppa di cereali gustosi e colorati? Del resto i numeri parlano chiaro: lo scorso anno, il consumo dei cereali per la prima colazione è cresciuto del +6,9%, mentre la categoria degli snack a base di cereali ha registrato un +72% sul canale online.
Eppure, una domanda pare lecito farla: mangiare cereali è tanto semplice quanto acquistarli? Non per tutti. Il settore food, infatti, sembra essere rimasto un po’ indietro in tema di diversità e inclusione sociale, tant’è che nella scelta delle soluzioni di confezionamento dei propri prodotti spesso e volentieri le aziende tendono a non prendere in considerazione tutte quelle persone affette da disabilità visive e per le quali fare la spesa potrebbe rivelarsi un’esperienza negativa e poco gratificante.
Ora, secondo i dati rilevati dall’INPS, sono oltre centoventi mila gli italiani parzialmente o totalmente non vedenti. Pensare a una soluzione che permetta a queste persone di fare acquisti in modo indipendente e di accedere alle informazioni più importanti relative al prodotto è un importante passo che le aziende possono compiere per rendere l’esperienza di acquisto più inclusiva.
Kellogg sarà la prima azienda food al mondo a integrare una tecnologia per non vedenti e ipovedenti nel suo packaging, nel tentativo di migliorare l’esperienza di acquisto delle persone con disabilità visive.
Questa tecnologia, sviluppata dalla startup spagnola NaviLens, si basa sulla scansione del codice che verrà posto sulla confezione: tutte le informazioni importanti come quelle sugli ingredienti, gli allergeni e il riciclaggio saranno accessibili in formato audio attraverso lo smartphone.
Per facilitarne l’individuazione, non solo sono stati utilizzati colori ad alto contrasto (permettendo, così, un’inquadratura a una distanza dodici volte superiore a quella delle alternative) ma anche implementato una soluzione per la quale è possibile effettuare la scansione del codice anche se l’inquadratura non è a fuoco.
I nuovi pack debutteranno, a detta dell’azienda, entro la fine del prossimo anno, con un lancio iniziale della gamma Special K prevista entro gennaio. Intanto nel Regno Unito è stato già condotto con successo un test pilota, in seguito al quale oltre il novanta percento degli interessati ha dato un riscontro positivo.
“In Italia, come nel resto d’Europa, le persone cieche e ipovedenti non sono ancora autonome nel fare la spesa o nell’avere accesso a informazioni fondamentali sui prodotti, come quelle relative alla shelf life o agli allergeni” ha spiegato Mario Barbuto, presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. “L’iniziativa di Kellogg rappresenta un passo molto importante, poiché per la prima volta contribuisce a migliorare non solo l’esperienza di spesa, ma anche la gestione dei prodotti a casa. Si tratta di un cambiamento che, se adottato su larga scala, potrebbe davvero restituire ai clienti non vedenti la stessa libertà, autonomia e indipendenza che hanno i clienti vedenti. Progettare un packaging in modo che “funzioni per tutti” è un impegno fondamentale se vogliamo costruire una società più inclusiva, e speriamo che altri marchi seguano l’esempio di Kellogg nel rendere le informazioni sulle confezioni più accessibili“.